Toast vs. Tramezzino: un’eterna lotta a suon di crosta

Che differenza c’è tra un toast e un tramezzino?

Così simili e così diversi, toast e tramezzino sembrano condividere buona parte delle loro origini, eppure paragonarli gli uni agli altri è considerato un sacrilegio. Il primo ha un carattere internazionale, il secondo invece è 100% Made in Italy. Confonderli è impossibile, perché la loro differenza principale è tutta nella crosta: i tramezzini sono nati senza.

Le origini antiche e la fama internazionale del toast

Far dorare il pane in padella è una pratica che accomuna da diversi secoli molte popolazioni, infatti il nome del toast ha origini antiche: deriva dal latino “tostum”, ossia tostato, abbrustolito. Questa tipologia di pane in cassetta era comunemente usata nel 1800 dall’alta società inglese per creare delle fette di accompagnamento per il tè pomeridiano. Il suo successo arrivò però in tempi più recenti, a cavallo degli anni Dieci e Venti del 1900, dopo che Charles Strite affinò l’invenzione del tostapane di pochi anni prima, aggiungendo un timer che rendeva automatica l’uscita dei toast non appena raggiunta la perfetta doratura. Da quel momento in poi nulla ha fermato la diffusione del toast, che ha trovato la sua personale declinazione in ogni Paese.

Il tramezzino: un’invenzione tutta torinese

Il tramezzino deve molto della sua storia al toast. È proprio grazie alla macchina per tostare il pane che i proprietari del Caffè Mulassano di Torino, locale storico d’Italia, poterono nel 1926 iniziare a offrire invitanti aperitivi a base di vermouth e pancarré farcito con ingredienti locali di ritorno dalla loro esperienza negli USA. L’invenzione del tramezzino come lo conosciamo oggi arrivò in quegli anni per merito della proprietaria, la signora Angela Demichelis Nebiolo, che iniziò a preparare il pancarré senza scaldarlo nel tostapane e privandolo della crosta. Il suo nome è invece opera di Gabriele d’Annunzio, che iniziò a chiamare “tramezzini” quelli che fino ad allora erano dei semplici “paninetti”, perché gli ricordavano le tramezze della sua dimora in campagna, oltre che essere un perfetto spuntino a metà tra la colazione e il pranzo.

Pane in cassetta o pancarrè, ciò che conta è il ripieno!

Quando si ha voglia di stuzzicare tra un pasto e l’altro o di lasciarsi andare a un momento di gola, un toast o un tramezzino possono rappresentare la scelta ideale: sono veloci e facili da preparare e si prestano a qualsiasi tipologia di farcitura in ogni stagione.

Il toast all’italiana è immancabilmente prosciutto cotto e formaggio, ma ci si può sbizzarrire con ricette gourmet o varianti dal sapore internazionale per renderlo ancor più gustoso e più vicino ai propri gusti. Anche il tramezzino vanta molte possibilità di farcitura, soprattutto in Veneto dove si usa farcire il pancarrè con un ripieno talmente abbondante da creare una “pancia” caratteristica nel paninetto.

Snack in pieno stile Leerdammer

Perché limitarsi alle ricette originali per soddisfare la propria voglia di stuzzicare, quando si può dare libero sfogo alla fantasia? Il tramezzino può assumere forme nuove e tramutarsi, ad esempio, in un gustoso spiedino: basta farcire dei triangolini di pancarrè con frittata, prosciutto cotto, maionese e Leerdammer per fare un figurone! E per chi è alla ricerca di uno spuntino salutare e appetitoso è possibile abbinare a del pancarrè di segale delle fette di formaggio Leerdammer Light, un cetriolo e un’aringa: il risultato sarà gustoso e ultra leggero!

I toast si prestano invece a preparazioni con sottaceti e alimenti sott’olio. Noi abbiamo provato ad aggiungere dei carciofini agli ingredienti classici ed è stato un successo! Un’altra variante da leccarsi i baffi è quella con Leerdammer Il Fondente, filetti di acciughe e peperoni arrostiti: un abbinamento invitante dal sapore intenso.

Quando si compongono toast e tramezzini non c’è limite alla creatività: potete inventare il vostro ripieno personale e creare lo spuntino perfetto per il vostro palato!